La bella Venezia

С’era una mamma e una figlia, che tenevano una locanda nobile, dove si fermavano il Re e i Principi di passaggio.[12] La locandiera si chiamava la Bella Venezia, e mentre i viaggiatori sedevano a tavola attaccava discorso:[13]

– Da che paese venite?

– Da Milano.

– E ne avete vista una più bella di me, a Milano?

– No, bella più di voi[14] non ho visto nessuna.

Poi si facevano i conti:[15]

– Sarebbero dieci scudi, ma voi datemene cinque[16], – diceva la Bella Venezia, perché a ognuno che le diceva di non aver mai visto una più bella di lei, faceva pagare la meta.

– Da dove venite?

– Da Torino.

– E ce n’e qualcuna più bella di me, a Torino?

– No, più bella di voi non ne ho mai viste.

Poi, al momento di fare i conti:

– Sarebbero sei scudi, ma voi datemene tre.

Un giorno, la locandiera stava chiedendo come al solito a un viaggiatore:

– E l’avete mai vista, una più bella di me? – quando per la sala passò sua figlia. E il viaggiatore rispose:

– Sì che l’ho vista.

– E chi è?

– Vostra figlia, è.

Quella volta, la Bella Venezia, nel fare i conti:

– Sarebbero otto scudi, – disse, – ma voi datemene sedici.

La sera la padrona chiamò lo sguattero:

– Va’ in riva al mare, costruisci una capanna con solo una finestrella piccola piccola, e chiudici dentro mia figlia.

Così la figlia della Bella Venezia stava rinchiusa notte e giorno in quella capanna in riva al mare, sentiva il rumore delle onde ma non poteva veder nessuno, tranne lo sguattero che ogni giorno veniva a portarle pane e acqua. Ma pur rinchiusa là dentro, la ragazza diventava ogni giorno più bella.

Un forestiero passando a cavallo sulla riva del mare vide quella capannina tutta chiusa e s’avvicinò. Mise l’occhio al finestrino e vide nel buio quel viso di fanciulla, il più bello che avesse mai visto.[17] Un po’ impaurito, spronò il cavallo e corse via.

Alla sera, si fermò alla locanda della Bella Venezia.

– Da che paese venite? – gli chiese la locandiera.

– Da Roma.

– Avete visto mai una più bella di me?

– Sì che l’ho vista, – disse il forestiero.

– E dove?

– Chiusa in una capanna in riva al mare.

– Ecco il conto: fa dieci scudi ma da voi ne voglio trenta.

La sera, la Bella Venezia chiese allo sguattero:

– Senti, mi vuoi sposare?

Allo sguattero non pareva vero di poter sposare la padrona[18].

– Se mi vuoi sposare, devi prendere mia figlia, portarla nel bosco e ammazzarla. Se mi riporti i suoi occhi e una bottiglia piena del suo sangue, io ti sposo.

Lo sguattero voleva sì[19] sposarsi la padrona, ma d’ammazzare quella ragazza bella e buona non se la sentiva.[20] Allora portò la ragazza nel bosco e l’abbandonò, e per portare gli occhi e il sangue alla Bella Venezia, ammazzò un agnellino che è sangue innocente. E la padrona lo sposò.

La ragazza, sola nel bosco, pianse, gridò, ma nessuno la sentiva. Verso sera vide laggiù un lumino: s’avvicinò, senti parlare molta gente, e piena di paura si nascose dietro un albero.

Era un luogo roccioso e deserto, e dodici ladroni s’erano fermati davanti a una pietra bianca.

Uno di loro disse:

– Apriti, deserto! – e la pietra bianca s’aperse come un uscio e dentro c’era illuminato come un gran palazzo. I dodici ladroni entrarono e l’ultimo disse:

– Chiuditi, deserto! – e la pietra si richiuse alle sue spalle.

La ragazza nascosta dietro l’albero stette ad aspettare. Dopo un po’ una voce di dentro disse:

– Apriti, deserto! – La porta s’aperse, e i dodici ladroni uscirono in fila, fino all’ultimo che disse:

– Chiuditi, deserto!

Quando i ladroni si furono allontanati, la ragazza andò alla pietra bianca e disse:

– Apriti, deserto! – e le si aprì la porta illuminata. Entrò e disse: – Chiuditi, deserto!

Dentro c’era una tavola apparecchiata per dodici, con dodici piatti, dodici pani e dodici bottiglie di vino. E in cucina c’era uno spiedo con dodici polli da arrostire.[21] La ragazza fece pulizia dappertutto, rifece i dodici letti, fece arrostire i dodici polli. E siccome aveva fame mangiò un’ala ad ogni pollo, rosicchiò un cantuccio d’ogni pane, e bevve un dito di vino[22] da ogni bottiglia.

Quando sentì che tornavano i ladroni, si nascose sotto un letto. I dodici banditi, a trovar tutto pulito, i letti rifatti, i polli arrostiti, non sapevano cosa pensare. Poi videro che a ogni pollo mancava un’ala, a ogni pane un cantuccio, a ogni bottiglia un dito di vino, e dissero:

– Qui dev’essere entrato qualcuno.

E decisero che l’indomani uno di loro sarebbe rimasto a far la guardia.

Restò il più piccolo dei ladroni, ma si mise a far la guardia[23] fuori, e intanto la ragazza uscì di sotto al letto, rassettò tutto, mangiò le dodici ali di pollo, i dodici cantucci di pane e bevve le dodici dita di vino.

– Non sei buono a niente![24] – disse il capo quando tornando vide che la casa era stata di nuovo visitata,[25] e mise di guardia un altro.

Ma anche questo rimase fuor dalla porta, mentre la ragazza era dentro, e cosi, dandosi dello stupido ogni volta, tutti i ladroni provarono a far la guardia per undici giorni di seguito,[26] e non scoprirono la ragazza.

Il dodicesimo giorno, volle montar di guardia il capo e invece di[27] starsene fuori, rimase dentro, e vide la ragazza uscir di sotto al letto. L’agguantò per un braccio:

– Non aver paura, – le disse, – giacché ci sei, stacci.[28] Ti tratteremo come una sorellina.

Così la ragazza restò coi ladroni e faceva loro tutti i servizi, e loro le portavano ogni sera gioielli, monete d’oro, anelli e orecchini.

Il più piccolo dei ladroni amava vestirsi da gran signore per fare le sue rapine, e fermarsi alle meglio locande. Così una sera andò a mangiare dalla Bella Venezia.

– Da dove venite? – gli chiese la locandiera.

– Dal fondo del bosco, – disse il ladrone.

– E avete mai visto una più bella di me?

– Sì che l’ho vista, – disse il ladrone.

– E chi è?

– È una ragazza che abbiamo con noi.

Così la Bella Venezia capì che sua figlia era ancora viva.

Alla locanda veniva ogni giorno a chieder l’elemosina una vecchia, e questa vecchia era una strega. La Bella Venezia le promise metà delle sue ricchezze se riusciva a trovare sua figlia ed ammazzarla.

Un giorno la ragazza, mentre i ladroni erano via, stava cantando alla finestra, quando passò una vecchia che disse:

– Vendo spille! Vendo spille! Bella ragazza, mi fai salire? Ti faccio vedere uno spillone per il capo che è una meraviglia!

La fece salire, e la vecchia, con l’aria di mostrarle[29] come le stava bene uno spillone nei capelli, glielo ficcò nel cranio.

La ragazza morì.

Quando tornarono i ladroni e la trovarono morta, scoppiarono tutti in lagrime, pur col cuore peloso[30] che avevano. Scelsero un grande albero dal tronco cavo e la seppellirono nel tronco.

Il figlio del Re andava a caccia. Sentì i cani abbaiare, li raggiunse; erano tutti a raspare con le zampe sul tronco di un albero.

Il figlio del Re ci guardò dentro e trovò una bellissima ragazza morta.

– Se tu fossi viva, ti sposerei,[31] – le disse il figlio del Re, ma anche morta non posso staccarmi da te.

Suonò il corno, radunò i suoi cacciatori, e la fece portare a palazzo reale. La fece chiudere in una stanza, senza che la Regina sua madre ne sapesse e passava la giornata in quella stanza, a contemplare la bella morta.

La madre, insospettita, entrò nella stanza all’improvviso.[32]

– Ah! E’ per questo che non volevi uscire! Ma è morta! Che te ne fai?[33]

– Morta o non morta, non so vivere lontano da lei![34]

– Almeno falla pettinare![35] – disse la Regina, e fece chiamare il Real Parrucchiere.

Il Real Parrucchiere cominciò a pettinarla, e gli si ruppe il pettine. Prese un altro pettine e gli si ruppe anche quello. Così, uno dopo l’altro, ruppe sette pettini.

– Ma cos’ha in testa questa ragazza? – chiese il Real Parrucchiere. – Voglio guardarci. – E toccò una capocchia di spillone. Tirò piano piano, e man mano che tirava lo spillone, la giovane ripigliava i colori[36], e aperse gli occhi, sospirò, respirò, disse:

– Oh! – e s’alzò in piedi.

Si fecero le nozze. Tavolate anche per le vie.[37] Chi voleva mangiare mangiò e chi non voleva non mangiò.

Ah Signore!

Una gallina a ogni peccatore!

A me che sono peccatoraccio,[38]

Una gallina e un gallinaccio!

(Abruzzo)

Le domande da rispondere

1. Perché la bella Venezia volle uccidere la sua figllia?

2. Cosa fece lo sguattero?

3. Cosa egli portò alla bella Venezia per dimostrare che ebbe eseguito il suo ordine?

4. Cosa dissero i ladroni dopo aver trovato nella loro tana una bella ragazza?

5. Cosa faceva la ragazza per i ladroni?

6. Come era tolto l’incantesimo?

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