Nerone e Berta

Questa Berta era una povera donna che non faceva altro che filare,[1] perché era una brava filatrice.

Una volta, strada facendo,[2] incontrò Nerone, imperatore romano, e gli disse:

– Che Dio ti possa dare tanta salute da farti campare mille anni!

Nerone, che nessuno lo poteva vedere tant’era boia,[3] restò di stucco[4] a sentire che c’era qualcuno che gli augurava di campare mille anni, e rispose:

– E perché mi dici così, buona donna?

– Perché dopo uno cattivo ne[5] viene sempre uno peggiore.

Nerone allora le fece:[6]

– Be’, tutto il filato che farai da adesso a domani mattina, portamelo al mio palazzo. – E se ne andò.

Berta, filando, diceva tra sé: «Che ne vorrà fare di questo lino che filo? Basta che domani quando glielo porto non lo usi[7] come corda per impiccarmi alla forca! Da quel boia, c’è da aspettarsi di tutto!»[8]

Ecco che la mattina, puntuale, si presenta al palazzo di Nerone.

Lui la fa entrare, si fa dare tutto il lino che aveva filato, poi le dice:

– Lega un capo del gomitolo alla porta del palazzo e cammina fino a che è lungo il filo. – Poi chiamò il maestro di casa e gli disse: – Per quanto è lungo il filo, la campagna di qua e di là della strada, è tutta di questa donna.

Berta lo ringraziò e se ne andò tutta contenta.

Da quel giorno in poi non ebbe più bisogno di filare perché era diventata una signora.[9]

Quando la cosa si seppe per Roma, tutte le donne che avevano da mettere insieme il pranzo con la cena,[10] si presentarono a Nerone sperando anche loro in un regalo come quello che aveva fatto a Berta.

Ma Nerone rispondeva:

– Non è più il tempo che Berta filava.[11]

(Roma)

Le domande da rispondere

1. Chi incontrò Berta?

2. Che cosa donò la filatrice all’imperatore?

3. Cosa le donò Nerone?

4. Che augurio fece la filatrice?

5. Quale espressione diventò un proverbio?

Загрузка...